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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Morti sul lavoro, in Toscana uno ogni settimana: sono 51 nel 2023, Livorno la provincia con il rischio inferiore

I numeri nel rapporto Vega dicono che rispetto al 2022 i decessi sono sensibilmente calati. Nella nostra provincia il rischio di incidenza minore

Meno in confronto alla media nazionale e decisamente meglio rispetto all'anno precedente, ma comunque ancora troppi. Sono i morti sul lavoro in Toscana che nel 2023, secondo la fotografia scattata dal report dell'Osservatorio sicurezza e ambiente Vega, sono cinquantuno (erano 72 nel 2022), di cui 33 sul posto e 18 in itinere. Una situazione meno critica, paragonata al resto del Paese, anche per il rischio di incidenti mortali (20,4 ogni milione di occupati contro i 34,6 del Paese), con la provincia di Livorno che fa registrare il dato migliore (14,6). Più preoccupanti le situazioni di Siena, Massa Carrara e Firenze, la prima in zona arancione e le altre in zona gialla per quanto riguarda il rischio infortuni.

"In Toscana la situazione appare meno critica rispetto al resto del Paese - spiega Mauro Rossato, presidente dell'Osservatorio Sicurezza Vega Engineering -. E a raccontarlo sono le nostre elaborazioni che, accanto ai numeri delle vittime, definiscono con precisione il rischio di mortalità sul lavoro nella regione. Così a dicembre del 2023 la Toscana si trova, secondo la nostra mappatura, in 'zona bianca', ossia presenta un rischio di mortalità sul lavoro molto inferiore alla media nazionale. Stiamo parlando di un indice di incidenza di mortalità per milione di lavoratori pari a 20,4 contro una media nazionale di 34,6. Intanto sono 51 le vittime registrate da gennaio a dicembre 2023: più di 4 vittime al mese".

"Analizzando i dati della Toscana sulla popolazione lavorativa si scopre che nella diffusa 'zona bianca' regionale emergono sfumature diverse e più preoccupanti - sottolinea Rossato -: è il caso di Siena dove il rischio di infortunio mortale sul lavoro è superiore alla media nazionale e regionale. E per questo si colloca in zona arancione che, subito dopo la zona rossa, fa rilevare incidenze di mortalità dei lavoratori più che preoccupanti".

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Rischio infortuni mortali, Livorno la provincia con i numeri migliori

Per individuare le aree più fragili d'Italia sul fronte della sicurezza sul lavoro, l'Osservatorio Sicurezza Vega di Mestre elabora una mappatura del rischio rispetto all'incidenza della mortalità. La zona bianca, quella in cui si trova la Toscana, è la zona che raggruppa le regioni con l'incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate a livello nazionale. E a fine dicembre 2023, il rischio di infortunio mortale in Toscana (20,4 morti per milione di occupati) risulta ben inferiore rispetto alla media nazionale pari a 34,6.

Per quanto riguarda le incidenze, nel dettaglio, in regione si scopre che è solo Siena a trovarsi in zona arancione con un indice di incidenza della mortalità pari a 35,0. Seguono in zona gialla: Massa Carrara (27,8) e Firenze (26,1), mentre in zona bianca troviamo la maggior parte delle province toscane: Lucca (24,2), Pisa (22,1), Arezzo (20,2), Prato (16,6) e Livorno (14,8). Rimangono escluse Grosseto e Pistoia dove, secondo i dati Inail, non sono stati registrati infortuni mortali in occasione di lavoro.

Morti e infortuni sul lavoro, i dati in Toscana provincia per provincia

Sono 51 i decessi da gennaio a dicembre 2023 (contro i 72 del 2022): 33 quelli rilevati in occasione di lavoro (22 in meno dello scorso anno) e 18 quelli in itinere (1 in più del 2022). Il più elevato numero di decessi totali (che includono gli infortuni in itinere) si è verificato in provincia di Firenze (22). Seguono: Pisa con 9 decessi, Arezzo, Lucca e Siena (4), Massa Carrara (3), Livorno e Prato (2) e Grosseto (1). A Pistoia nessuna vittima.

Firenze è in cima alla graduatoria anche quando si analizzano gli infortuni mortali in occasione di lavoro con 12 vittime. Seguono: Pisa, Lucca e Siena (4), Arezzo (3), Livorno, Massa Carrara e Prato (2). Sono invece 46.926 le denunce di infortunio complessive su un totale, in Italia, di 585.356. Vale a dire l'8,0% di quelle rilevate in Italia.  Alla fine di dicembre 2023 le denunce di infortunio totali sono diminuite dell'11,2% rispetto alla fine di dicembre del 2022: erano 52.841 e ora sono 46.926. Un decremento questo, è opportuno nuovamente sottolinearlo, dovuto quasi esclusivamente alla scomparsa dalle statistiche degli infortuni connessi al Covid.

Le Attività Manifatturiere, nel 2023, sono in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (5.003). Sono seguite da: Costruzioni (3.335), Sanità (3.214), Commercio (2.679) e Trasporto e Magazzinaggio (2.595).

Denunce di infortunio, Firenza la provincia con il numero più alto: poi Pisa, Lucca e Livorno

È la provincia di Firenze quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (13.498), seguita da: Pisa (5.560), Lucca (5.507), Livorno (4.512), Arezzo (4.178), Siena (3.749), Pistoia (2.667), Massa Carrara (2.515), Prato (2.416) e Grosseto (2.324). Infine, sono 17.186 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici (13.558 in occasione di lavoro) e 29.740 quelle degli uomini (25.784 in occasione di lavoro). Le denunce dei lavoratori stranieri sono 9.913 su 46.926 (oltre il 21% del totale). E sono 8.320 le denunce dei lavoratori stranieri in occasione di lavoro. Il numero di denunce più elevato viene riscontrato tra i 50 e i 54 anni: sono 6.103.

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