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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Rimpatrio assistito, la circolare del ministero arriva nelle scuole e fa insorgere studenti e sindacati: "Inaccettabili politiche discriminatorie"

La promozione del progetto ministeriale negli istituti, diffusa dal provveditorato agli studi su richiesta del prefetto, non convince Cgil e Unicobas né tantomeno gli studenti: "La scuola deve essere inclusiva, siamo indignati"

La misura ha l'obiettivo di contenere e gestire i flussi migratori, favorendo il rimpatrio volontario assistito di quei cittadini che accettano di rientre al loro Paese d'origine. Un progetto del ministero dell'Interno, avviato lo scorso 2 gennaio nel quadro di programmazione del FAMI (Fondo Asilo, Integrazione e Migrazione), che prevede un percorso formativo e un contributo economico, stabiliti dal governo, di duemila euro per ciascun soggetto singolo o capofamiglia e mille euro per ciascun familiare a carico del rimpatriato. Ma al di là dell'efficacia o della condivisione in linea di principio del progetto, la protesta che sta prendendo piede in queste ore a Livorno riguarda l'affissione della circolare ministeriale nelle scuole inviata dal prefetto Paolo D'Attilio all'Ufficio scolastico provinciale che l'ha diffusa.

Un fatto ritenuto "grave" dai sindacati Cgil e Unicobas perché non sarebbero questi i luoghi deputati né alla "propaganda governativa" né, tantomeno, a favorire "politiche di esclusione sociale", essendo la scuola invece di per sé "inclusiva e luogo di accoglienza". Ad urlarlo, con un comunicato del collettivo Scuola di carta, sono infine soprattutto gli studenti, che parlano di una "comunità scolastica indignata di fronte alla decisione di portare nelle scuole politiche discriminatorie. Non lasceremo spazio al vostro razzismo, a Livorno nessuno è straniero".

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Cgil: "Non è corretto utilizzare le nostre scuole come mezzo di propaganda"

Della decisione assunta dal prefetto, la Cgil chiederà spiegazioni direttamente al funzionario del governo in un incontro accordato per la prossima settimana: "Non ci risulta affatto chiaro perché insegnanti e famiglie debbano essere a conoscenza di tale progetto - spiega il sindacato in una nota -. Non crediamo sia corretto utilizzare le nostre scuole come mezzo di propaganda del governo per progetti di tale genere. Crediamo che la scuola sia un luogo inclusivo: il valore fondante della scuola è includere tutte/i e rendere partecipi alunne/i, famiglie, del percorso educativo, non segnalare o ancor meno identificare soggetti con relative famiglie da inserire nei progetti di rimpatrio".

Unicobas: "Scuola inclusiva, grave promuovere politiche di esclusione sociale che favoriscono l'abbandono scolastico"

"Riteniamo assai grave - la posizione ancor più dura di Unicobas - che Il Provveditore abbia diramato la direttiva alle scuole con l'obiettivo di darne diffusione alle famiglie, considerando anche che il ministero degli Interni non ha competenza diretta sul settore scuola e che le scuole non figuravano tra le destinatarie della nota. Altrettanto grave che il dirigente del liceo Cecioni abbia divulgato le indicazioni tramite circolare a famiglie e docenti. Diramare la direttiva nelle scuole vuol dire tra l'altro rivolgersi a famiglie integrate, con figli che vanno a scuola, e incentivare l'abbandono scolastico".

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"Compito della scuola pubblica - spiega Patrizia Nesti della segreteria di Unicobas - non è certo quello di agire selettivamente nei confronti di alcune famiglie straniere (la circolare del Ministero degli Interni individua addirittura le nazionalità !) per promuovere politiche di esclusione sociale ed etnica tipiche di questo governo. Compito della scuola, e il liceo Cecioni lo ha sempre ampiamente dimostrato, è operare all'insegna dell'accoglienza, dell'inclusione e della promozione sociale per tutte e tutti, in qualsiasi circostanza e indipendentemente dalle indicazioni politiche del momento. Sosteniamo pertanto le numerose posizioni critiche espresse dalle famiglie degli studenti e dalla comunità scolastica del Liceo Cecioni e chiediamo il ritiro della circolare in questione".

Scuola di carta: "Non lasceremo spazio al vostro razzismo, a Livorno nessuno è straniero" 

"La misura del rimpatrio volontario assistito tramite una ricompensa economica è un vero e proprio ricatto - dicono gli studenti del collettivo Scuola di carta -. A nostro avviso la circolare denota un atteggiamento discriminatorio che colpisce anche studenti già del tutto integrati che potrebbero essere spinti all'abbandono scolastico. Nonostante conosciamo ormai bene le posizioni razziste e discriminatorie di questo governo, crediamo che la scuola debba essere esente da qualsiasi politica di esclusione e che studenti, docenti e personale Ata debbano difendere valori d'inclusione che facciano sentire accolto e a suo agio qualsiasi studente. La comunità studentesca è rimasta indignata di fronte alla decisione di portare nelle scuole tali politiche discriminatorie. Non lasceremo spazio per il vostro razzismo, a Livorno nessuno è straniero".

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