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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Arbitri donna | Premiate Pierucci, Ferrieri Caputi e Vitulano: "Un vanto per la nostra città". Foto

Le tre livornesi, protagoniste a livello internazionale nel mondo arbitrale di scherma e calcio, hanno ricevuto una pergamena di riconoscenza e ringraziamento da parte dell'amministrazione comunale

Tre eccellenze livornesi, che si sono distinte a livello nazionale ed internazionale. Maria Sole Ferrieri Caputi, primo arbitro donna ad arbitrare una squadra di serie A di calcio maschile, Simona Pierucci, arbitro internazionale di scherma, e Carina Vitulano (assente alla cerimonia in quanto al seguito della figlia impegnata in una finale nazionale di volley), prima donna ad arbitrare nel 2002 una partita del campionato primavera maschile nonché internazionale dal 2005 e designatrice della Serie A femminile dal 2021, sono state premiate dall'amministrazione comunale.nella mattina di giovedì 30 dicembre a Palazzo civico. Le tre donne, alla presenza del sindaco Luca Salvetti, della vice sindaco Libera Camici, della presidente dell'VIII Commissione "Diritti, pari opportunità e differenze di genere" Francesca Cecchi, del presidente provinciale del Coni Gianni Giannone e del presidente della Figc Toscana Paolo Pasqualetti, hanno ricevuto una pergamena di riconoscenza e ringraziamento per il lustro dato alla nostra città nel mondo sportivo.

La premiazione in Comune-2

"Da due anni a questa parte omaggiano il mondo dello sport e oggi vogliamo premiare delle figure femminili che hanno dato lustro alla città di Livorno - ha dichiarato Salvetti -. Per noi rappresentano un vanto". "Nel panorama sportivo sono presenti ancora degli stereotipi di genere, malgrado negli ultimi anni si siano fatti passi avanti - ha aggiunto Libera Camici -. Basti vedere l'esiguo numero che le donne occupano nei ruoli dirigenziali. Il nostro obiettivo è valorizzare i traguardi raggiunti dalle donne per dare un contributo a raggiungere davvero le pari opportunità".

"Vogliamo prevenire ogni forma di violenza e di abuso e lo sport, in questo, svolge un ruolo fondamentale - ha ribadito Francesca Cecchi -. È necessario svolgere un lavoro di sensibilizzazione continua per far sì che in futuro non ci siano più stereotipi di genere".

Ferrieri Caputi: "Traguardo da condividere con l'intero movimento"

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"Poter arbitrare una squadra di Serie A è stata una grande emozione, ma è un traguardo da condividere con l'intero movimento - ha affermato Maria Sole Ferrieri Caputi -. Quel che ho fatto io è solamente un tassello che può essere raggiunto anche da altre ragazze: ci sono altre colleghe che, come me, hanno recentemente arbitrato in Serie B. Siamo un gruppo di giovani che sta cercando di ritagliarsi il proprio spazio in un mondo maschile non come donne, ma come arbitri: vogliamo dimostrare la nostra professionalità senza far vedere differenze di genere".

Maria Sole Ferrieri Caputi-2

"L'Aia - ha aggiunto - sta facendo di tutto per far sì che i tempi siano maturi a breve affinché diventi una normalità vedere delle donne arbitrare nei massimi campionati maschili. Lo sforzo da parte di tutta l'associazione c'è, così come c'è lo sforzo da parte di tutte noi ragazze, che ci stiamo impegnando a fondo affinché questo possa avvenire. Se queste due componenti riusciranno ad andare di pari passo, nei prossimi anni potremo toglierci tutti delle belle soddisfazioni". 

Pierucci: "Lo sport non conosce differenze di genere"

simona pierucci-2

"Era talmente tanto tempo che aspettavo questo riconoscimento che quasi non ci credevo quando è arrivato - ha affermato Simona Pierucci -. Questo per me non è un traguardo, ma soltanto un'altra pagina del mio percorso. Farò di tutto per dare il massimo e quando nella vita si da tutto qualcosa di bello, prima o poi, accade. Le discussioni sulla diatriba arbitro/arbitra mi fanno ridere, trovo che non abbiano senso: quello che conta è solamente lo sport e lavorare per fare il meglio, il resto la ritengo una non cultura". 

"Quando ho iniziato a 15 anni - ha ricordato - ero la prima donna ad arbitrare in un mondo solo di uomini: tante volte, siccome avevo un aspetto gradevole, non venivo presa in considerazione per quello che era il mio valore reale. Questo mi ha dato ancora più grinta ed ancora più rabbia per far vedere quello che valevo: ciò ha permesso a me e agli altri di non vedere più questa differenza".

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