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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Limoncino / Via del Limoncino

Discarica di Limoncino, la Regione rinuncia al ricorso al Consiglio di Stato contro la riapertura. Il Comitato: "Assurdo"

Ieri l'incontro in videoconferenza tra i rappresentanti del comitato, l'assessore all'Ambiente, Monia Monni, e il direttore d'area Ambiente ed Energia, Edo Bernini. Scaffidi: "Non c'è la volontà, scaricano le responsabilità su Arpat. Offesa la nostra intelligenza"

C'è un misto di sconforto e rabbia nella voce di Rosaria Scaffidi, presidente del comitato del 'No alla discarica del Limoncino', quando ci informa sulla decisione della Regione Toscana di non ricorrere al Consiglio di Stato contro la riapertura del sito ai piedi di Monte La Poggia. "È assurdo, e assurde sono le motivazioni che ci hanno dato l'assessore all'Ambiente, Monia Monni, e il direttore del settore Ambiente ed Energia, Edo Bernini", dice Scaffidi al termine dell'incontro di ieri, martedì 15 giugno, in videoconferenza.

catena umana contro discarica limoncino 10-2

La ripresa parziale delle attività era stata autorizzata dal Tar che, a dicembre scorso, aveva accolto quanto proposto dalla società Livrea contro il decreto della Regione stessa, consentendo di fatto il conferimento dei rifiuti nel Lotto uno. A sollecitare la Regione a ricorrere ancora, erano quindi tornati a manifestare cittadini e associazioni, appoggiati trasversalmente dalla politica locale e dal Comune di Livorno che, nei giorni scorsi, ha invece intrapreso proprio il percorso non condiviso da Palazzo Strozzi Sacrati.

Limoncino, catena umana contro la riapertura della discarica: "Giani fermi lo scempio"

"Ringrazio il sindaco Luca Salvetti - continua Scaffidi - e voglio credere alla sua buona volontà, ma secondo gli amministratori regionali il Comune di Livorno non avrebbe avuto titolo a fare ricorso al Consiglio di Stato, mentre la Regione sostiene di non poter andare oltre avendo dato l'assenso a un cosidetto 'verificatore' nominato dal tribunale di Firenze. Siamo all'assurdo, così si offende la nostra intelligenza. E poi scaricano tutto su Arpat, affermando che a ricorrere avrebbe dovuto essere la stessa agenzia regionale per la protezione ambientale".

Insomma, quel filo tra comitato e Regione, dopo appena un incontro si è già spezzato. E adesso? "Ho detto a Giani che non vogliamo diventare la terra dei fuochi della Toscana - conclude Scaffidi -. Qui non c'è nessun lotto uno e due, è un invaso unico. Non si vede più nemmeno lo scalino di separazione, il percolato confluisce unicamente nelle falde. Non resta che sperare nella strada, la sola che può fermare la discarica. Speriamo nel pronunciamento della Cassazione, ci sono delle sentenze blindate. I camion non possono passare da lì". 

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