Inceneritore chiuso, un guasto alla caldaia impone un nuovo stop temporaneo: i rifiuti a Massarosa
Ancora problemi per l'impianto al Picchianti. Aamps/Reti ambiente: "Aspettiamo il raffreddamento per valutare l'entità del danno e fare le opportune valutazioni tecnico economiche"
A sei mesi dall'ultimo stop, l'inceneritore di Livorno si ferma ancora. Questa volta le scorie - che poi non risultarono pericolose, ma che tennero ugualmente fermo l'impianto al Picchianti per un mese, ovvero fino al risultato di ulteriori analisi - non c'entrano niente. Piuttosto, a causarne l'arresto forzato è stato un guasto "alle tubazioni del generatore di vapore della linea 1". Lo dice Aamps/RetiAmbiente che informa: "L'inceneritore è stato necessariamente spento - si legge nella nota - mentre la linea 2 risultava già ferma per opere manutentive. Pertanto a partire dalla data di mercoledì 20 dicembre i rifiuti urbani prodotti a Livorno saranno conferiti, su indicazione dell'Ato Toscana Costa, all'impianto di trattamento rifiuti di Ersu in località Pioppogatto, a Massarosa".
E mentre si attende ancora che sia deciso il futura dell'impianto, con la conferenza dei servizi in corso indirizzata ormai chiaramente verso la proroga all'autorizzazione fino al 2027 che dovrà comunque essere infine rilasciata dalla Regione, ancor più incerti sono i danni causati dal guasto - per quanto un'opera manutentiva anche sulla linea uno fosse già in programma - e soprattutto i tempi per la riparazione. "I tecnici di Aamps/RetiAmbiente - dicono ancora dall'azienda - attendono il raffreddamento dell'impianto per poi andare a verificare l'effettiva entità del danno registrato. A seguire potranno essere effettuate le opportune valutazioni sia di carattere tecnico-operativo sia di quantificazione dei costi da sostenere per la riparazione del guasto".
Se a spegnersi è l'inceneritore, seppur temporaneamente, a rimanere accese ed anzi ad alimentarsi sono invece le convinzioni di chi - associazioni, forze politiche, comitati - contesta una proroga all'autorizzazione di un impianto considerato ormai a fine vita e da chiudere definitivamente entro questo 2023. Convinzioni spiegate in una valanga di documentazione prodotte e supportate, adesso, da ulteriori problematiche di funzionamento.