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Cronaca

Green pass in porto, Livorno non sciopera. Cgil: "Qui pochi no-vax, non siamo Trieste"; Ma Usb protesta: "Tamponi gratis"

Da venerdì 15 sarà obbligatoria la certificazione verde sui luoghi di lavoro. Mentre il sindacato più rappresentativo spiega di gestire la situazione con il dialogo, l'Usb annuncia una manifestazione: "Resta il problema sicurezza"

Il prossimo 15 ottobre sembra poter diventare un venerdì nero per i porti italiani visto che è proprio il giorno in cui entra in vigore l'introduzione del Green Pass nei luoghi di lavoro. Un obbligo, quello della certificazione verde, necessaria per lavorare, che pare poter mettere in scacco l'economia delle banchine nazionali tra poco meno di 48 ore. Ma se a Trieste i lavoratori hanno annunciato il blocco e conseguenti disagi, a Livorno ad oggi non c'è lo stesso grado di tensione. L'Autorità Portuale infatti, tramite una nota, ha evidenziato dopo una ricognizione sull'andamento della situazione che "non si registrano particolari criticità". Una posizione ampiamente condivisa dalla Cgil, che tramite il segretario cittadino Filt, Giuseppe Guicciardo, ha spiegato: "la quota dei non vaccinati è molto bassa. Da noi la questione ideologica è diametralmente opposta a quella di Trieste, non abbiamo quel tipo di tensione".

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Usb: "Ignorate le nostre comunicazioni, protesteremo davanti alla sede dell'Ap"

Di avviso diverso, anche se relativamente a tematiche più generali riguardanti la sicurezza, è il sindacato Usb, che ha annunciato per venerdì mattina alle 11 una manifestazione davanti alla sede dell'Autorità Portuale, sugli Scali Rosciano, sperando di parlare con il presidente Luciano Guerrieri e lamentando, allo stesso tempo, "una mancata risposta alle ripetute comunicazioni inviate già da alcune setttimane a tutte le aziende portuali e all'Authority".

Nello specifico l'Usb aveva inviato una pec in cui si chiedeva di rispettare gli obblighi di legge previsti dal decreto 81 predisponendo tamponi gratuiti in loco per tutti quei lavoratori portuali che ne avrebbero fatto richiesta "evitando - sottolineano -, in questo modo, qualsiasi tipo di discriminazione. La scelta del governo di introdurre il green pass - hanno aggiunto - è stata giuidicata dal nostro sindacato assolutamente sbagliata. Sono misure che non contrastano la pandemia ma sono servite come 'scudo' per le imprese, per derogare alle necessarie misure anticovid nei luoghi di lavoro". Ed è proprio di sicurezza sui luoghi di lavoro che Usb Porto vuole parlare con il presidente Guerrieri.

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L'Authority: "Le imprese hanno fatto sapere di non avere particolari problemi operativi"

A due giorni di distanza dall'entrata in vigore del provvedimento, l'Authority ha effettuato quindi una ricognizione, per monitorare l'andamento della situazione vaccinale e valutare la presenza di eventuali problemi relativi allo svolgimento in sicurezza del lavoro nei porti del sistema. "Il riscontro - spiegano - ha avuto un esito negativo. Le imprese che sino ad oggi hanno risposto alle richieste di chiarimento hanno sostanzialmente fatto sapere di non avere particolari problemi operativi". 

In una nota a firma del segretario generale, Matteo Paroli, l'AdSP, ha ricordato alle imprese di adeguare i propri protocolli anti-contagio, rappresentando inoltre che "con una propria circolare il Ministero dell'Interno ha sensibilizzato i datori di lavoro affinché valutino di mettere a disposizione del personale sprovvisto di certificazione verde test molecolari o antigenici rapidi gratuiti".

Guicciardo (Filt-Cgil): "Prevale il pragmatismo, per noi la vaccinazione è il rimedio alla pandemia"

Poche, dunque, le criticità, come rilevato anche dalla Cgil. Che Livorno non sia Trieste, lo spiega il segretario cittadino della Filt Cgil, Giuseppe Gucciardo, il sindacato più rappresentativo tra i portuali: "Nel porto la quota dei non vaccinati è molto bassa - dice -: se facessero una sorta di levata di scudi resterebbe operativo. Da noi la questione ideologica è diametralmente opposta a quella di Trieste, non abbiamo quel tipo di tensione".

 "Non è che non abbiamo avuto nessun tipo di riflessione sul merito - continua-. Le discussioni ci sono state, però alla fine ha prevalso il pragmatismo: per noi la vaccinazione è il rimedio alla pandemia. E i portuali livornesi in maggioranza hanno accolto e sostenuto questo tipo di riflessione".

Certo, sul green pass da esibire per accedere ai luoghi di lavoro, non mancano i problemi: "Ad oggi permangono criticità di carattere operativo". Così dopo il 15 ottobre "dovremo capire un po' tutti come assestarci". E resta il nodo della quota 'no vax': "Stiamo gestendo la situazione con il dialogo tra i lavoratori e le imprese. Non è facile, però c'è una discussione onesta, leale, che ci auguriamo possa trovare anche una sua composizione".

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