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Sicurezza, Perini (Lega): "Casalp tiene l'amianto sotto casa delle persone"

L'accusa del consigliere comunale: "Se non conservato adeguatamente, può rilasciare le sue fibre nell'aria e diventare causa di tumori del polmone e mesoteliomi"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LivornoToday

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Alessandro Perini (Lega) riguardante la possibile presenza di amianto sotto alcune case

"Casalp tiene l'amianto sotto casa delle persone. È questo ciò che abbiamo appreso nel Consiglio Comunale dopo una mia comunicazione all'aula. L'assessore Cepparello lo ha definito un deposito 'temporaneo' e 'sicuro'. In realtà si tratta di tre bancali di amianto provenienti da una vecchia struttura smontata da Casalp circa 10 anni fa e abbandonata in quello che sarebbe il giardino di un condominio di via Dodoli. Alla faccia del "temporaneo", quell'amianto è lì che stagiona come il pecorino. L'assessore dice che è stato tenuto in maniera sicura? In verità è completamente esposto alle intemperie. 

L'amianto è un minerale che in passato veniva usato nell'edilizia e la cui pericolosità per la vita delle persone è emersa solo successivamente. Se non conservato adeguatamente, può rilasciare le sue fibre nell'aria e diventare causa di tumori del polmone e mesoteliomi.

Per anni ai residenti preoccupati è stato raccontato che non si trattava assolutamente di amianto. Tuttavia sembrava strano che l'accesso all'area fosse tanto rigorosamente interdetto ai non addetti. Chi vive nel palazzo racconta che solo Casalp può accedervi e, se ti cade un panno steso alla finestra, devi necessariamente chiamare loro. Nelle scorse ore è avvenuto un fatto strano: personale munito di tute e maschere si è messo a spruzzare un liquido rosso su queste lamiere, accatastandole in tre bancali e avvolgendole con cellofan. Solo davanti a questo evento così indicativo, finalmente è venuta fuori la verità.

E pensare che, nel 2021, il Comune ha usato un drone per rilevare la presenza di amianto in città e intimando la rimozione ai proprietari delle zone individuate. Un'operazione costosa per i cittadini costretti a farsi carico dello smaltimento, ma mossa da giusti principii. Evidentemente, però, l'amministrazione è stata tanto severa con i livornesi, quanto indulgente verso se stessa. Infatti, in questi anni, nessuno si è interessato di smaltire l'amianto di via Dodoli, ma ci si è accontentati di lasciarlo esposto alle intemperie e sotto le finestre delle abitazioni per 10 anni. Visto che l'amministrazione non ha chiarito entro quanto tempo si procederà alla rimozione, presenterò un atto di indirizzo per chiedere un intervento immediato."

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