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Cronaca

Coronavirus Livorno, la replica di un residente alla "merenda condominiale": "Non era una scampagnata, ma un 'flashfrate'"

Dopo le numerose proteste arrivate tramite i social, Gino Schirripa spiega come si svolge l'iniziativa: "I bambini, muniti di mascherine e guanti, scendono nel cortile uno alla volta e poi tornano subito a casa"

Dietro la storia della "merenda condominiale", che ha suscitato un'indignazione sfogata attraverso i social network, c'è più di una "semplice scampagnata": si tratta infatti di un "flashfrate" come l'ha definito Gino Schirripa, uno dei condomini che vive nello stabile promotore dell'iniziativa. L'idea è quella di creare un qualcosa per tenere impegnati i bambini in questi giorni di quarantena forzata a causa del Coronavirus: "Vogliamo fare una merenda tutti insieme - le parole di Schirripa - ma stando ognuno a casa propria. La portinaia del complesso, insieme ad uno condomino chef, preparerà i frati e i bimbi, muniti di guanti e mascherina, a turno, scenderanno nel cortile per prenderne uno e tornare subito a casa. Nel giro di un quarto d'ora tutti avranno il frate e lo mangeranno insieme dal balcone di casa".

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Non c'è quindi un rischio assembramento che possa mettere in pericolo bambini e genitori. "Assolutamente no. I contatti sono ridotti al minimo e nel cortile condominiale, che comunque è enorme e ospita quattro stabili, si incroceranno pochissime persone alla volta. I bambini sono chiusi in casa da settimane e rispettano le regole. Chi ha fatto girare il cartello su Facebook, sollevando la polemica, è qualcuno che vuole vedere il marcio dove non c'è. Inoltre ci tengo a dire che, visto che le mascherine sono introvabili, la portinaia, la stessa che ha avuto questa bella idea, le sta cucendo a mano per tutti noi". 

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