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Cronaca

Coronavirus | Nuovo decreto legge, Draghi convoca le regioni: regole su spostamenti, zone rosse e ristori

Le misure previste dal premier dopo l'incontro con i governatori: non si potrà lasciare la propria regione, salvo che per comprovati motivi, fino al 25 marzo

Spostamenti tra regioni, vaccini, revisione dei parametri per determinare i colori delle regioni e lockdown "personalizzati" per comuni e province. Questi i principali argomenti che verranno discussi nella riunione in programma oggi, domenica 21 febbraio, tra regioni e governo e che domani dovranno essere approvati, con un apposito decreto legge, durante il Consiglio dei ministri. Il governo vuole dare una stretta all'aumento dei contagi ed evitare così un nuovo lockdown generale. Bocciata, almeno per il momento, l'ipotesi di un'Italia tutta arancione a partire dal 25 febbraio. 

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Spostamenti tra regioni, prorogato lo stop fino al 25 marzo

Il divieto di lasciare la propria regione, che scadeva il 25 febbraio, è stato prorogato di un altro mese. "Purtroppo - le parole del ministro della Salute Roberto Speranza -, con le varianti in circolazione, continuare con le restrizioni è indispensabile". Naturalmente sarà possibile spostarsi tra le regioni, con annessa autocertificazione, solamente per motivi di salute, lavoro o necessità.

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"Il sistema dei vaccini sta andando troppo a rilento"

Nel documento che verrà proposto al governo, come anticipato da Corriere.it, si richiede un maggiore impegno da parte degli enti preposti per quanto riguarda l'approvvigionamento delle dosi: "Il meccanismo sta andando troppo a rilento, e questo non per disguidi organizzativi, strutture o, in questa fase, per indisponibilità della popolazione: il problema adesso risiede nell’approvvigionamento delle dosi, che dipende dal Governo. Le Regioni e le Province autonome assicurano la loro più totale disponibilità, nelle forme e nei modi che si riterranno opportuni, a collaborare. Sarebbe auspicabile e urgente una valutazione circa il diretto coinvolgimento delle nostre aziende nel processo produttivo, tenendo presente che vi sono aziende e filiere nazionali in grado di realizzare alcune fasi della produzione". 

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Ristori, chiesti tempi più rapidi

Le regioni chiedono che gli indennizzi per le attività costrette alla chiusura a causa delle restrizioni ricevano i ristori in tempi congrui per salvaguardare i posti di lavoro. "È necessario - si legge nel documento -, condividere maggiormente i provvedimenti e garantire sempre i risarcimenti sia nel caso di provvedimenti restrittivi di livello nazionale che regionale. In questo contesto appare assolutamente necessario procedere ad un chiarimento sulle competenze statali e regionali al fine di allinearne la tempistica e la relativa efficacia". 

Zone rosse localizzate in base ai dati

L'Italia resterà divisa in quattro zone (bianca, gialla, arancione e rossa), ma le regioni chiedono di poter rivedere sia l'indice Rt che i relativi parametri che determinano l'ingresso e l'uscita nelle varie fasce. Chiesta anche una "revisione dei protocolli per la regolazione delle riaperture, in senso anche più stringente laddove necessario". Probabile che venga confermata la creazione di aree rosse ad hoc a seconda dei focolai e dell'andamento dei contagi nei comuni e nelle provincie, come accaduto a Colleferro o Milano.  

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