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Cronaca

Incendio alla Scopaia, la frustrazione dei vigili del fuoco: "Messe a nudo le conseguenze delle gravi carenze di personale"

I sindacati del corpo: "Serve una svolta a tutelare l'operatività dei pompieri e quindi la sicurezza dei cittadini"

Sono intervenuti con tutte le squadre a disposizione, con il rischio che, qualora ci fosse stato bisogno di un contemporaneo intervento urgente, questo sarebbe rimasto disatteso. Perché, è l'accusa che i vigili del fuoco di Livorno muovono da anni, ormai le forze a disposizione del corpo sono ridotte all'osso, con una grave carenza di organico ormai cronicizzata. E, a dimostrazione di quanto sostengono, purtroppo le criticità sono state messe a nudo la scorsa notte tra martedì e mercoledì 28 febbraio alla Scopaia, nell'incendio in cui ha perso la vita un sessantenne e sette persone sono rimaste intossicate.  

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"Come ormai evidenziato da tempo - scrivono in una nota congiunta Luca Fornaciari (Conapo), Alberto Moscardini (Fns-Cisl), Marco Pacini (Uilpa-Uil), Massimo Marconcini (Fp-Cgil), Fabio Fiorentini (Usb)- il comando provinciale dei vigili del fuoco versa in una situazione di grave carenza di organico. Il tragico incendio avvenuto questa notte a Livorno in via Città del Vaticano ha evidenziato ancora una volta la gravità della situazione. Gli scenari in cui i vigili del fuoco sono chiamati ad intervenire sono spesso molteplici e molto diversi tra loro: per poter intervenire con efficacia e dunque tutelare al meglio la sicurezza dei cittadini sono fondamentali costanti addestramenti e momenti formativi ma questi sono spesso compromessi a causa dei sovraccarichi di lavoro dovuti alla mancanza di personale".

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"Questa carenza - proseguono i vigili del fuoco - ha influenza diretta anche sull’esposizione al rischio di infortunio, come testimonia tristemente il tragico evento di questa notte: oltre a una vittima (ai familiari della quale rivolgiamo le più sentite condoglianze) e a sette intossicati si devono registrare anche due colleghi infortunati durante le operazioni di evacuazione".

"Va inoltre sottolineato che il soccorso pubblico non può essere subordinato alla mera statistica - prosegue la nota -: ieri sera tutte le risorse dei vigili del fuoco erano impiegate sull’incendio di via Città del Vaticano ed è stato solo un caso fortunato che non siano accaduti contemporaneamente altri episodi che avrebbero richiesto un urgente intervento tecnico".

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"Nel 2010 - concludo i vigili del fuoco -, il Comando provinciale di Livorno rispondeva a circa 5mila interventi l’anno mentre nel 2023 abbiamo sfiorato i 7mila interventi affrontati con un numero di Vigili del fuoco assai inferiore. Nei prossimi anni – visto la grave carenza di personale e la mancanza di turnover – la situazione peggiorerà ulteriormente. Da lungo tempo ormai chiediamo almeno il ripristino dei numeri minimi del personale andato in pensione oltre a un ammodernamento dei mezzi terrestri e nautici, delle attrezzatture e delle infrastrutture per garantire tempestivamente il soccorso alla popolazione. Serve una svolta: a tutela dell’operatività dei Vigili del fuoco e di conseguenza della sicurezza dei cittadini".

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