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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Traffico internazionale di cocaina, tra i 13 arrestati anche tre portuali livornesi: chi sono e i loro ruoli

Eseguite cento ordinanze di custodia cautelare in tutta Italia nell'ambito dell'operazione denominata Madera Blanca. Per l'accusa, i livornesi in carcere avrebbero fornito supporto logistico all'organizzazione criminale coordinata dalla 'Ndrangheta

Ci sono anche tre portuali livornesi - Mario Billi, 42 anni, Fabio Cioni, 60 anni, e Massimo Antonini, 64 anni - tra i 14 destinatari delle misure cautelari (13 arresti in carcere e un obbligo di dimora) eseguite dagli agenti della squadra Mobile di Firenze e Livorno, su disposizione della Direzione distrettuale antimafia di Firenze, per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. I provvedimenti sono stati emessi dal giudice per le indagini preliminari in merito all'inchiesta riguardante il traffico di cocaina dal Sudamerica all'Italia coordinato dalle cosche della 'Ndrangheta: un'operazione denominata 'Madera Blanca' che ha portato in carcere anche 90 persone tra Calabria e Lombardia. 

Indagini al via nel 2019, quando a Livorno vengono segnalati elementi di vertice delle 'ndrine calabresi

I primi passi dell'indagine, come riporta anche FirenzeToday, vengono compiuti nel corso del 2019, quando a seguito di alcuni sequestri di sostanza stupefacente nel porto di Gioia Tauro le cosche - secondo quanto emerso dalle indagini - decidono di cambiare i porti di destinazione, scegliendo Livorno e Vado Ligure. Da qui la segnalazione di alcuni esponenti di vertice a Livorno delle 'ndrine calabresi e l'avvio di una serrata attività della polizia che ha consentito di ricostruire organigramma, ruoli e funzioni della struttura criminale. Un'organizzazione che poteva contare su aderenti stanziati anche in Olanda e in Sudamerica, nonché del presunto supporto di un dipendente del ministero dell'Interno per ottenere il rilascio di passaporti "genuini" - recanti le foto di alcuni latitanti, ma le anagrafiche di altre persone - utilizzati per favorire gli spostamenti, in ambito internazionale, dei ricercati.

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Un'indagine ampia dalla quale è emerso che nell'agosto del 2019 la polizia scoprì un tentativo fallito di recupero di stupefacente da un container contenente crostacei, mentre nel novembre dello stesso anno ci fu un primo riscontro, con l'arrivo a Livorno di un carico di 430 kg di cocaina destinata al gruppo criminale. Il giorno 7 infatti vennero sequestrati 266 panetti di cocaina tutti contrassegnati dal marchio H, per un valore stimato di circa 15 milioni di euro, mentre altri 164 panetti vennero scovati il giorno successivo, all'interno di un ulteriore collo di legname.  

Supporto logistico all'attività criminale, il ruolo dei portuali livornesi

Decisivo, secondo l'accusa, il ruolo dei tre portuali livornesi nel supporto logistico fornito all'organizzazione criminale. Secondo l'accusa, infatti, Antonini, Billi e Cioni, finiti in carcere su disposizione del gip, avrebbero avuto il compito di facilitare l'accesso dei criminali all'interno del porto livornese, sia per verificare l'arrivo dei carichi di cocaina sia per far sì che gli stessi carichi uscissero dallo scalo. Coinvolto anche un lucchese, Giordano Farioli, 61 anni, che risulta residente a Livorno e destinatario dell'obbligo di dimora con divieto di allontanamento dalla casa di abitazione dalle 20 alle 7.

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In particolare Antonini, indicato dal gip come referente principale nell'area di Livorno della organizzazione, avrebbe fornito supporto logistico creando le condizioni favorevoli a far uscire la droga dall'area portuale, curando il posizionamento dei container interessati. Billi, invece, sarebbe stato coinvolto nell'ingresso di alcuni componenti del sodalizio nell'area portuale, mentre Cioni avrebbe avuto compiti di natura più informativa e organizzativa. Farioli, infine, avrebbe fornito supporto logistico mettendo a disposizione un appartamento per consentire la permanenza temporanea dei componenti dell'organizzazione e nascondere provvisoriamente la droga recuperata nei container.   

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