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Caos Livorno, i soldi non ci sono: si rischia l'esclusione dal campionato. Navarra: "Ore contate, ma c'è uno spiraglio"

L'atteso bonifico del gruppo Carrano promesso dal presidente Heller non sarebbe arrivato neppure ieri. L'ex numero uno amaranto: "Siamo alla fine, resta solo una minima possibilità. Ma Carrano e i suoi dirigenti devono farsi da parte"

Ci risiamo. E questa volta non ci sarebbe neanche troppo da dire, visto che siamo alle solite. Ai tifosi del Livorno basti sapere che il bonifico da 200mila euro del gruppo Carrano promesso dal presidente Heller non è arrivato neppure ieri, che il Livorno è stato nuovamente deferito dalla Procura federale, che gli stipendi dovuti risultano ancora incompleti e che, regole alla mano, considerata la possibile recidività della società è a rischio anche il proseguimento del campionato. Basti questo, perché se anche stamani, mercoledì 2 dicembre, dovesse arrivare denaro liquido nelle casse del Livorno - e dai con "ieri, oggi, domani", ovvero il solito vecchio film già visto e rivisto - è ormai evidente che il nuovo socio di maggioranza abbia delle enormi difficoltà a garantire anche il minimo indispensabile (ad esempio, dei 41mila euro che servivano ieri ne sarebbe stata messa solo una parte direttamente da Heller) e che nessuno, tra i soci, si fidi più né di lui né di un presidente che incredibilmente continua ad esternare calma.

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Situazione evidente anche nell'assemblea dei soci di ieri, dove Navarra ed Aimo hanno presenziato delegando i propri avvocati e dove, pare, Spinelli si sarebbe infuriato con l'ad Carrano per non aver mantenuto gli impegni, abbandonando la seduta dopo dieci minuti . Tra chi pensa di dare le dimissioni e chi potrebbe avere invece in mente un piano B per riprendere la situazione per i capelli, i fatti dicono però che siamo ancora fermi al tempo delle chiacchiere, dei bluff, delle trattative sottobanco, dei litigi e di tutto ciò che ha portato il Livorno con entrambi i piedi nella fossa. E che un'impensabile via di uscita, ammesso che Lega e Federazione concedano ancora giorni per trovarla, non possa essere imboccata se non questa settimana, ovvero in tempo per far fronte alla scadenza del 16 dicembre, quando serviranno circa altri 450mila euro per andare avanti, mentre nel frattempo dovrà pure essere messa a posto quella maledetta fideiussione (a proposito, tutto a posto?).

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La soluzione, ormai è chiaro, non può chiamarsi Carrano. Ma nemmeno il ritorno di Sicrea, che con Tkt (Aimo) avrebbe avuto in mente tutt'altro progetto per una stagione di abbattimento costi e consolidamento finanziario grazie al mercato in uscita, servirebbe tuttavia a salvare la situazione, considerata la disponibilità economica ridotta dei piemontesi. D'altronde, il fatto che già ieri Sicrea avrebbe potuto rivendicare il proprio 34% e abbia invece deciso di attendere ancora questa mattina per verificare l'eventuale concretizzarsi dell'ennesima promessa Heller-Carrano, la dice lunga sulla reale volontà di rientrare in società. 

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Uno spiraglio, tuttavia, prova a vederlo Rosettano Navarra, per un mese presidente del Livorno e raggiunto ieri dal secondo deferimento in venti giorni per responsabilità, tra l'altro, neppure totalmente sue. L'analisi della situazione è drammatica, cosa risaputa e mai nascosta dall'imprenditore di Ferentino, ma ancora ci sarebbe la speranza per non schiantarsi all'ultima curva. "Purtroppo lo dico da tempo. La situazione della squadra, con tutte le penalizzazione che arriveranno, è disastrosa - ha spiegato a LivornoToday nella serata di ieri -. E quella fuori è pure peggio: una catastrofe. Il fallimento sarebbe un danno per tutti, compresa la Lega Pro e il calcio tutto. Siamo con due piedi nella fossa, ma forse c'è ancora la possibilità di salvare il Livorno".

Come? "Quando il male del Livorno sembrava Navarra e mi fu chiesto di farmi da parte - ha concluso l'ex presidente -, mi sono tirato indietro e ho lasciato la gestione della società a qualcuno che pensava di essere più bravo di me. Ma adesso serve un'assunzione di responsabilità di tutti alla quale mi appello. Siamo ormai consapevoli che il socio di maggioranza relativa (Carrano, ndr) non abbia versato un euro nelle casse del Livorno e non importa per quali ragioni non lo abbia fatto. A questo punto dovrebbe farsi da parte e con lui dovrebbero dare le dimissioni i suoi 'sponsor', ovvero il presidente Heller e il dg Mariani, contro i quali non ho niente ma che rappresentano un socio insolvente. Lasciando vacante la presidenza, si darebbe la possibilità a chi solvibile e in grado di offrire garanzie di salvare ancora qualcosa e attuare un programma con una nuova maggioranza. Ma ormai le ore sono contate".

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