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Mi contesti? Allora ti blocco. Tifosi amaranto bannati dalla pagina Facebook del Livorno, è scontro totale con Esciua

Oltre una ventina di supporter non possono più commentare i post sui social. E parte la 'controoffesiva': il presidente e i membri della società espulsi dai gruppi Facebook riguardanti Luci e compagni

Una frattura profonda, apparentemente insanabile, ma che sicuramente non sta giovando all'ambiente. È scontro totale ormai tra i tifosi del Livorno e il presidente Joel Esciua. Un rapporto nato inizialmente nel rispetto reciproco e che avrebbe dovuto consolidarsi con il passare del tempo, ma che invece è andato piano piano sgretolandosi. Gli episodi che hanno portato a questo contrasto, come l'allontanamento di Protti o la richiesta da parte di Esciua di togliere le bandiere della Palestina dalla curva Nord, sono molti, tutti accentuati anche dall'andamento a rilento della squadra in campionato. Il settimo posto attuale ha fatto da cassa di risonanza, portando alla luce tutte questioni che forse si sarebbero potute risolvere senza il clamore che invece stanno suscitando. 

Come se non bastasse, a gettare ulteriore benzina sul fuoco ci ha pensato proprio l'Us Livorno che ha bannato alcuni tifosi dalla propria pagina Facebook poiché "colpevoli" di contestare l'operato di Esciua sotto ai post. "Le offese di carattere sportivo le accetto - ha sottolineato il presidente durante la trasmissione Livornolé -, ma non si può superare un limite in maniera reiterata". I sostenitori amaranto però non sono rimasti ad accettare tutto questo passivamente e per "risposta" hanno a loro volta espulso proprio Esciua, Massimiliano Casali (segretario generale) e Gianni Tacchi (ufficio stampa) dai gruppi Facebook che parlano del Livorno. Nei confronti di questi ultimi due tuttavia non c'è "nulla di personale" come scritto da più di un sostenitore dal momento che sono dei dipendenti del Livorno e che "nulla hanno a che fare con la gestione scellerata della società". Ma come si è arrivati a tutto questo? 

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Dai prezzi degli abbonamenti al caso delle bandiere della Palestina, scontro totale tra Esciua e i tifosi del Livorno

Promesse, Protti e calciomercato
Eppure l'inizio dell'avventura di Esciua, dopo le delusioni dell'era Toccafondi, era stato accolto in maniera positiva se non altro per le belle parole spese del presidente durante la sua presentazione con numerosi riferimenti alla storia della città e della squadra. Nel fare il suo ingresso in società, Esciua promise: "Vogliamo restare in D solo un anno e prenderemo ds e allenatore dalla serie C". Parole alle quali non seguirono i fatti (Favarin è dal 2018-2019 che non allena nell'ex Lega Pro e per il mercato è stato scelto l'ex Pinzani) mentre la squadra al momento è al settimo posto in classifica a -7 dalla vetta. I malumori della tifoseria, forse 'galvanizzata' da quanto detto da Esciua, però hanno iniziato a farsi sentire sia all'indomani dell'annuncio del mancato rinnovo di contratto a Igor Protti che durante il calciomercato quando, nonostante la promessa di allestire la squadra entro il ritiro, a Pievepelago di giocatori se ne videro pochissimi

Campagna abbonamenti
La 'rabbia' è poi cresciuta soprattutto con la presentazione della campagna abbonamenti visto che in molti speravano un allineamento con i prezzi dell'anno scorso. Tuttavia il costo per sottoscrivere le tessere è notevolmente aumentato: "Una partita allo stadio ci costa in media 4-5mila euro - si giustifica Esciua - solo per aprire tra affitto, steward, polizia e ambulanza. Lo scorso anno sono stati fatti più abbonamenti di quanto era lecito aspettarsi, ma poi l'affluenza è calata ed allo stadio spesso c'erano meno spettatori del numero di abbonati". 

Le bandiere della Palestina
La goccia che ha fatto traboccare il vaso però è avvenuta durante la trasferta di Ghivizzano, per questioni extra calcistiche legate al conflitto in Israele. Allora il presidente Esciua chiese di togliere una bandiera della Palestina esposta nel settore ricevendo, per tutta risposta, il rifiuto dei supporter amaranto. Tensioni poi riaffiorate con la partecipazione del numero uno amaranto alla manifestazione pro Israele in città e nuovamente emerse la domenica successiva al Picchi contro il Tau.  

La foto rimossa e i ban
A tutto questo vanno aggiunti altri due episodi: la foto, prima rimossa e poi rimessa, della curva Nord all'entrata della tribuna (senza dare spiegazioni sul perché di questa azione) e i ban ai tifosi sui profili social ufficiali dell'Us Livorno. Addirittura c'è chi denuncia di essere stato bloccato non per aver commentato i post della società, ma per quanto scritto nei vari gruppi su Facebook come se fosse in atto una vera e propria caccia alle streghe: "Siamo al limite della follia - denunciano i supporter - ora ripagheremo con la stessa moneta". E così è successo: Esciua e altri due componenti della società sono stati espulsi proprio dai gruppi dedicati al Livorno.  

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